Quanto resta della notte
Di Lorenzo Stanzani.
Giuseppe Dossetti (1913 – 1996), divenuto sacerdote nel 1959, è stato un protagonista degli avvenimenti fondanti della storia italiana del ’900. La sua partecipazione alla Resistenza, il contributo alla scrittura della Carta Costituzionale, la messa in cantiere delle riforme operate dalla politica nel dopoguerra, la partecipazione al Concilio Vaticano II come segretario del cardinal Giacomo Lercaro – uno dei quattro moderatori dell’assise – basterebbero a renderlo un personaggio di primo piano. Ma, seppur in un percorso fitto di cesure e cambi di rotta, c’è un filo che lega la sua storia e segna il XX secolo: la consapevolezza della crisi dell’umanità. Questa presa di coscienza crea in Dossetti la necessità di una riforma profonda della società, sia nella politica – come Repubblica viva di democrazia sostanziale – sia nella Chiesa – come comunità spirituale rinnovata vicina gli uomini e alla Storia, che porti a un dialogo che sia sintesi di Pace. In fondo il solo desiderio di Dossetti è quello della diffusione della Pace «non a parole, ma col silenzio e con i fatti». Questo continua a fare la «Piccola Famiglia dell’Annunziata», la comunità monastica da lui fondata nel 1955.