L’Appennino che suonava
Il film è un viaggio ideale nei luoghi dell’Appennino Reggiano in cui vissero e operarono i suonatori popolari tra fine ottocento e metà anni ’70 del novecento.
Attraversando luoghi, case, osterie, dall’evocazione dei suoni e delle musiche, dal racconto dei testimoni si traccia il profilo di un periodo in cui la musica era al centro della vita della comunità, e le danze antiche erano ancora presenti. Un’atmosfera di festa e di convivialità, di cui è ancora vivo il ricordo.
Il cuore del film è basato sulle ricerche sul campo condotte da Bruno Grulli alla fine degli anni ‘70.
La colonna sonora è costituita dalle musiche, registrate all’epoca della ricerca dai portatori originali o riproposte oggi da musicisti che reinterpretano quei brani: Emanuele Reverberi, Paolo Simonazzi, Filippo Chieli, Remo Monti, Riccardo Varini.
un’idea di BRUNO GRULLI
sceneggiatura di BRUNO GRULLI e ALESSANDRO SCILLITANI
regia, riprese, montaggio ALESSANDRO SCILLITANI
con EMANUELE REVERBERI PAOLO SIMONAZZI FILIPPO CHIELI
consulenza artistica RICCARDO VARINI
consulenza cinematografica PAOLO VECCHI
una produzione ARTEMIDE FILM – ASSOCIAZIONE AMICI DELLA PIVA DAL CARNÉR
Note di regia:
La gioia e la festa sono al centro di questo film. Certo, è inevitabilmente ricco di documenti, di foto d’epoca, di materiale d’archivio, perchè rende giustizia a un lavoro compiuto anni fa da Bruno Grulli, e tiene conto delle ricerche etnomusicologiche fatte in Italia e nel mondo per mantenere traccia di qualcosa che stava per perdersi. Però nel mio approccio al racconto, non c’è un indugiare nella nostalgia. Mi pare quasi di vederli, quei suonatori, contagiano anche i nostri tempi, perchè è chiaro che l’abbandono di un certo modo di stare insieme, e di vivere, non ha a che fare con la natura dell’uomo, e certamente si tornerà ad abitare le piazze, a ballare tutti insieme, come succedeva un tempo. Il recupero di quelle musiche, di quei canti, li rende vivi, li restituisce al presente, gli dona un futuro.